ANIEP - Associazione Nazionale per la promozione e la difesa dei diritti delle persone disabili

Mozione conclusiva Assemblea Nazionale 2018

ASSEMBLEA NAZIONALE DEI DELEGATI ANIEP 2018
MOZIONE CONCLUSIVA

Il progressivo impoverimento delle persone con disabilità rende urgente un autentico salto di paradigma in merito al nostro welfare, per “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale” che limitano i loro diritti di libertà e di eguaglianza, e non rispettano l’articolo 3 della nostra Costituzione.
Il nuovo Governo presenta il Ministero della Famiglia e delle Disabilità, e si attende con grande attenzione il contenuto di questo Dicastero senza portafoglio. Nel programma presentato fino a pochi giorni fa, era presente un Ministero delle Disabilità su cui tutto il nostro Associazionismo ha posto l’accento, in quanto indice di separatezza lontana dall’inclusione e con un programma nel quale errori e lacune sono fin troppo evidenti.
La scorsa legislatura ha portato norme importanti per dare concretezza ai valori della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, persone e famiglie che nel nostro Paese vivono disagi elevati ed ingiusti per il permanere di ostacoli e inadempienze, ma la situazione politica degli ultimi mesi ha determinato una lunga stasi nei processi necessari alla loro attuazione.

In particolare ANIEP segnala:

– il Secondo programma di Azione biennale per la promozione dei diritti delle persone con disabilità, pubblicato nella G.U il 12 dicembre 2017, che racchiude temi basilari discussi ed elaborati nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale sulla Disabilità: dalla revisione dei criteri per il riconoscimento della disabilità ai diritti fondamentali connessi alla salute, all’istruzione, al lavoro, alla mobilità, alla cooperazione internazionale;

-i Decreti legislativi 66/17 e 59/17, attuativi della Legge 13 luglio 2015, n. 107 (cosiddetta La Buona Scuola), sull’inclusione degli alunni con disabilità e sulle nuove modalità di formazione e arruolamento anche dei docenti specializzati.

-le Linee Guida per l’inclusione lavorativa (previste da ben due anni). Oltre all’adozione di criteri e strumenti di monitoraggio e della previsione di un responsabile dei processi di inserimento delle persone con disabilità presso le amministrazioni pubbliche con più di 200 dipendenti, il decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, art. 10) prevede la Consulta nazionale per l’integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità ora costituita come da Gazzetta Ufficiale del 3 aprile scorso.

– Il Decreto del Presidente del Consiglio del 24 novembre 2017, il primo importante intervento contro le discriminazione plurime di genere di cui soffrono le donne disabili, sulle linee che emergono dal Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea, (Budapest 2011)

ANIEP, che fa parte della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) non chiede politiche risarcitorie ma inclusive, sottolineando la necessità di apprestare il Terzo programma di Azione biennale per la promozione dei diritti delle persone con disabilità e di contrastare le differenze regionali, che ad oggi vanificano gli stessi Livelli Essenziali di Assistenza Sanitari e Sociali.
Chiede inoltre alle forze politiche di chiudere le strutture segreganti, di offrire sostegno e servizi per la Vita indipendente e per le iniziative rivolte al grande tema affrontato dalla cosiddetta legge Dopo di Noi, di tutelare l’attività dei caregiver familiari, di aumentare le provvidenze economiche ed il Fondo per i Non Autosufficienti, di portare a compimento al più presto la Riforma del Terzo Settore, fondamentale per le persone disabili.
Ma ben oltre le buone leggi bisogna osservare che ad oggi la distanza fra le norme e i fatti permane purtroppo immensa ed a fronte dell’attuale situazione di attesa e delle inquietudini che il momento impone, ANIEP ribadisce la necessità di un salto culturale decisivo, nel quale è e sarà sempre più impegnata, a livello nazionale e nelle Sezioni territoriali.
Segregazione e discriminazione sono i nemici da vincere per superare un ritardo culturale evidente e gravissimo. Un percorso difficile che si deve affrontare e sostenere in ogni momento di formazione della cittadinanza. Dalle famiglie alle scuole di ogni ordine e grado questo tema deve permeare le nuove generazioni, come programma di Educazione civica da reinserire al più presto, un tema che deve però essere sostenuto anche da controlli e da sanzioni più severe, appropriate per combattere ignoranza, ostilità e indifferenza.

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