ANIEP - Associazione Nazionale per la promozione e la difesa dei diritti delle persone disabili

ANIEP Vicenza – Non entrate in quella ZTL: l’odissea di Maura Fontana

“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai delinquenti, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare.” (Albert Einstein)

Avventura inenarrabile di una disabile vicentina a Mestre/Venezia

Si parla e si confida nella giustizia. Ma quale GIUSTIZIA?
Sono una disabile in possesso di CUDE (Contrassegno Unificato Disabili Europeo). A metà gennaio 2015 transito in ZTL a Mestre. Un mese dopo mi arriva a casa la sanzione.
Faccio ricorso indirizzando la richiesta a Polizia Municipale e Prefetto di Venezia, allegando la scansione del mio contrassegno, unitamente ad ai documenti richiesti e chiedo l’annullamento della sanzione, poiché in possesso dei requisiti. Il CUDE, che tengo sempre esposto nel cruscotto, consente l’accesso a tutte le ZTL dei paesi membri dell’UE, compresa l’Italia, senza obbligo di comunicazione precedente o postuma all’accesso (vedi Decreto del Presidente della Repubblica 2012/151).
Passano 1, 2, 3, 4, 5 mesi… (ma è legale?). Pensavo allo scadere del 3° mese, mi fosse stata annullata d’ufficio. La risposta arriva dopo 5 mesi ed io ammutolisco nel leggerla: dice che non sono in possesso dei “requisiti” (da notare che sui miei “requisiti” ci sto seduta stabilmente sopra da 6 anni, ma già dal 1997 sono in possesso di contrassegno per problemi deambulatori). Avrei dovuto non solo pagare la sanzione, ma tutte le penali lievitate nel frattempo, per un totale più che triplicato, a causa del ritardo! Il messaggio indiretto appare ovvio: se paghi e taci, risparmi tempo e denaro! Eh no, signori cari, è un mio e nostro diritto di cui vorremmo volentieri farne a meno: significherebbe in tal caso che saremmo bipedi deambulanti anziché “carrozzati” seduti.

In questi anni è accaduto spesso di incorrere in sanzioni per transito in ZTL, tutte prontamente annullate alla presentazione delle “prove” comprovanti il mio diritto. Di recente anche a Milano sono stata multata per accesso in ZTL, ma è bastato inviare documenti e CUDE a me intestato, per vedermi annullata la sanzione, senza ulteriori cavilli, tali da dovermi presentare di persona! C’è oltretutto un Decreto del Presidente della Repubblica (DPR 2012/151) che conferma il libero accesso in ZTL dei possessori di CUDE, il Contrassegno Unificato Disabili Europeo, senza l’obbligo di comunicazione preventiva o postuma, l’accesso nelle zone a traffico limitato. Il DPR 2012/151 fa decadere tutte le ordinanze comunali che impongono l’obbligo di comunicazione di transito in ZTL ai possessori di CUDE. Ma i veneziani sono storicamente mercanti…

Mi sento turlupinata da una burocrazia priva d’intelligenza e di etica, scrivo a media, network, testate giornalistiche. Ne parlo con i colleghi e con il mio Assessore Giampietro Michelusi (lavoro part-time in una P.A.), che mi mette a disposizione il suo Avvocato, la Dott.ssa Antonella Alvisi. L’Avvocato mi prepara gli incartamenti. Invio il secondo ricorso, allegando gli stessi identici documenti (d’altra parte quelli sono!) del primo. Avrei speso meno a pagare direttamente la sanzione iniziale di 76 € anziché gli 82 € di marche da bollo per il ricorso, ma è una questione di principio -a nome di tutti i disabili italiani in possesso di CUDE- il battermi per un diritto negato.

La burocratica macchina di Stato e Giustizia, confida sempre e solo in questo: di umiliarci, di esasperarci con i cavilli per farci desistere affinché si paghi, senza far valere i nostri diritti.
Il Tribunale risponde ed il 20 giugno 2016 (1 anno e 1/2 dopo), il mio Avvocato ed io, veniamo convocate a Venezia dal Giudice!

Il Giudice, preso atto dei documenti presentati (torno a ribadire che erano gli stessi identici del primo ricorso), dichiara che ho ragione, che la sanzione deve essere annullata poiché sono in possesso di CUDE ed in base al Decreto del Presidente della Repubblica (DPR 2012/151) tutte le ordinanze comunali decadono. Ma questa sanzione -mi viene detto- è stata emessa per il mio bene, per verificare che io non fossi una falsa invalida “perché sapesse quanti ce ne sono” ribadisce il Giudice “lo facciamo per tutelarvi”. Tutelarmi? Ma come? Ho inviato tutto e hai rigettato dicendo che non ho i requisiti?

Pensate sia finita? Nossignori… Verificato che ho i requisiti e quindi il diritto di transitare in ZTL poiché in possesso di CUDE (Contrassegno Unificato Disabili Europeo) la cosa più ovvia è di emettere una sentenza a mio favore, ma in tal modo sarebbe declinata la possibilità di introito economico per il Comune di Venezia. Non sia mai…

Quindi… Mi si dice che pur avendo il diritto di transito e che la sanzione è illecita, DEVO DIMOSTRARE di aver inviato il secondo ricorso entro i 30 giorni previsti, altrimenti, TUTTO DECADE e pur avendo ragione, dovò pagare la multa maggiorata dalla penale! Alla faccia della tutela del disabile!

Rimango allibita e ribadisco: “Scusi, ma Lei Giudice ha davanti a se tutto il mio fascicolo dove ci sono anche le ricevute di ritorno attestanti la data di ricevimento e quindi l’invio da parte mia del ricorso entro i 30 giorni previsti…”.
La risposta è quanto mai allucinante: “Ma è Lei che deve fornirmi le prove… Ci rivediamo il 31 ottobre 2016 qui in Tribunale a Venezia… spero possa recuperare il documento comprovante l’esatta tempistica dell’invio del ricorso”. Non ci fosse stato il mio Avvocato (che non volevo mettere nell’imbarazzo), giuro che avrei urlato come una pazza, saltando al di la della scrivania -non so come- con tutta la mia carrozzina!

Rientro da Venezia e mi reco all’Ufficio Postale con la busta verde, dove non c’è nessuna data comprovante data e ora in cui l’ho ricevuta. Per fortuna non l’avevo buttata -secondo me speravano in questo i gabellatori (non me ne voglia l’Accademia della Crusca) veneziani- con il loro inaudito cavillo, per farmi rilasciare il documento comprovante data e ora del ricevimento della seconda sanzione… La risposta, se pur gentile, è perentoria: “Ma noi non possiamo rilasciarle nulla per via della “privacy”… chiami il nostro numero verde! Al massimo possiamo rilasciarle un appunto, in carta non intestata, che conferma la data e l’ora di ricevimento, che però non ha nessun valore legale per il Giudice di Venezia”. Credo di non aver mai odiato tanto la parola “privacy”!!!

Dunque torno a casa e chiamo il numero verde, ripetutamente. Finalmente rispondono: spiego l’accaduto e mi sento dire: “Ma il Giudice ha tutto nel suo fascicolo!”. Mi avvilisco. “Crede che non lo sappia?” è la mia risposta “ma quei signori sperano che io non recuperi il dato per spillarmi comunque denaro!” Ho recuperato tutto, ovviamente, dopo varie telefonate deliziate da pifferi assai poco magici: in questi casi le musichette d’attesa sono davvero “urtanti”, dopo oltre 7 minuti!

Quello che mi chiedo caro Giudice (e cari tutti Giudici, Politici, Enti burocrati italiani), è:
hai visto con i tuoi occhi che sono disabile, hai visto che ho il CUDE, hai visto che devo essere accompagnata, hai visto che ho il diritto di accedere alle ZTL tutte, compresa quella di Mestre. Come ti permetti di farmi girare a vuoto, con spese ulteriori di benzina, autostrada, parcheggio, vaporetto, con tutti i problemi di organizzazione degli spostamenti e accessibilità dei transiti di cui Venezia ne è piena, per avere da me un dato che hai già nel mio fascicolo, sul tuo tavolo?

Ma, è questa la tanto proclamata GIUSTIZIA? E’ proprio vero che lo scopo della burocrazia è di condurre gli affari dello Stato, diritti compresi, nella peggior possibile maniera e nel più lungo tempo possibile a discapito dei più deboli: già, perché la verità è che i potenti (a differenza dei poveri) si “comprano” diritti e giustizia, a suon di tintinnanti danari!!!

Maura Fontana (Presidente provinciale ANIEP)
Via Amatore Sciesa 14
36015 Schio (VI) Italia
maurafontana@libero.it

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